Curiosità sul Pi greco
3,14159 26535 89793 23846 26433 83279 50288 41971 69399 37510 58209 74944 59230 78164 06286 20899 86280 34825 34211 7067...sono le prime 100 cifre del π, ovvero il numero più importante nella nostra esistenza quotidiana insieme al numero dell'accelerazione gravitazionale. Dall'elettromagnetismo alla meccanica quantistica, il Pi greco investe molti settori. A confermare tale importanza è una festa istituita in tutto il mondo il 14 marzo, data universalmente riconosciuta come il Pi Day, con ricorrenze in tutto il mondo con feste, dolci, magliette, gare e in generale azioni in cui c'entra in qualche modo Pi greco.
Addirittura Jeffrey Rosenthal, del Dipartimento di Statistica dell'università di Toronto,ha calcolato l'istante esatto in cui coincidono tutte le cifre di Pi. È un'occasione che si verifica solo ogni 100 anni.
Proprio perché l'approssimazione delle cifre che seguono 'tre virgola' risulta così importante, oltre al Pi Day, esiste anche il Pi Approximation Day, che si festeggia nei giorni 26 aprile (116° giorno dell'anno, quando la Terra percorre un arco di circonferenza pari a 1⁄π volte l'orbita totale intorno al Sole), 22 luglio (22/7 = 3.14), 10 novembre (è il 314° giorno del calendario gregoriano) e 21 dicembre (alle ore 1:13, quando la formula 355/113 dà un numero approssimato - 3.1415929 - con il maggior numero di cifre decimali). Il tutto, salvo anni bisestili, quando le date vanno anticipate di un giorno (tranne il 22 luglio).
Il Pi greco è una costante matematica, cioè un numero che ha un valore definito esattamente (a differenza delle costanti fisiche che invece prevedono un margine di errore e delle variabili), il cui numero non è determinato a priori. Altre costanti "famose" sono quelle di Pitagora, ovvero 1,41, la radice quadrata di 2.
Il simbolo, che sta per la parola greca περίμετρος (ovvero "perimetros", perimetro), ma è anche l'iniziale di Pitagora, fu usato per la prima volta nel 1706 dal matematico inglese William Jones nel testo A New Introduction to Mathematics.
Ma la storia del Pi greco ha circa 4mila anni. Furono i Babilonesi, grandi matematici e architetti, i primi a impiegarlo, interpretandolo come 3,125. Poi vennero gli Egizi (3,1605), i Cinesi (3), come abbiamo detto prima.
Nel 434 a.C. Anassagora lo utilizzò per tentare la quadratura del cerchio, poi nel III secolo a.C. Archimede approssimò a 3,1419. E via via molti matematici si dedicarono al fatidico numero, da Newton che calcolò le prime 16 cifre decimali, ai supercomputer, che sono arrivati a calcolare 5 mila miliardi di numeri.
C'è anche una legge "umana" che ha stabilito il valore di Pi greco: nel 1897 il PI Bill dello stato dell’Indiana decretò che π = 3,2. E Pi greco è anche protagonista di opere d'arte, come di un film: Pi Greco – Il teorema del delirio, di Darren Aronofsky (1998), la storia di un matematico ossessionato dal numero che regola l'universo.
Ma perché tanto accanimento per un calcolo del genere? «La matematica e il modo perfetto per prendersi in giro» ha detto Albert Einstein, il grande bastian contrario, il cui anniversario della nascita ricorre il 14 marzo (come i fan del Pi greco non mancano di ricordare).
Dieci cifre di π dopo la virgola sono già sufficienti a determinare il raggio terrestre con la precisione di un millimetro.
Tra i fan del pi greco troviamo colui che detiene il record mondiale (non ufficiale) della “disciplina” di ricordare a memoria e declamare a voce alta i numeri decimali del Pi greco è stato raggiunto al giapponese Akira Haraguchi, nella foto, che ha recitato 100mila cifre in 16 ore.
curiosità molto interessante è sicuramente quella relativa agli elefanti: l’altezza di un elefante dal suolo alla spalla si può determinare moltiplicando per 2π il diametro di una sua zampa.
Applicate alla vita quotidiana, queste leggi della fisica ribalterebbero il nostro mondo se non avessero il Pi greco a governarle. Le corde di una chitarra che vibrano, un'onda elettromagnetica che si diffonde, un profumo che si espande nell'aria, così come un virus influenzale, la temperatura che sale in un oggetto metallico: la costante matematica regola le oscillazioni dei fenomeni fisici, che hanno frequenze definite da funzioni periodiche in cui la presenza del Pi greco è fondamentale.